sabato 10 marzo 2012

10/3/2012 - Vento portami via con te!

Buongiorno!

Questa mattina ho deciso di andare a vedere dei Dormienti in alto, tra abete e faggio.
Così ho preso il paniere, ci ho messo dentro Camillo e sono partito sul presto.
Quando sono arrivato al Lago, c'erano già due macchine e tirava un vento infernale, bello ghiaccio.
Ho fatto il solito giro e qualche fungo l'ho trovato ma c'è pochissimo.
La stagione continua a mantenersi ferocemente contraria.
Il terreno oltre i 1.000 metri era duro, semicongelato e comunque in superficie con la tramontana che si è alzata fin da ieri mattina, ha fatto una bella crosta che s'integra perfettamente con il gelo.
Inutile fare progetti.
Piove due ore e poi tira vento quanto ne vuoi e anche di più.
A questa maniera i funghi non nascono.
Alle 10 ho cambiato e sono andato in basso, sotto il Saltino.
Là più o meno era la stessa solfa, intendo per il vento e il terreno asciutto in superficie.
Però c'era più nascita e difatti ho trovato abbastanza.
Non come l'altro giorno, ma comunque da non lamentarmi.
Unico difetto, c'era tanta gente.
Sembrava di essere alla fiera.
Squadre di tre o quattro persone, una dietro l'altra, che rastrellavano il terreno come gli artificieri sui campi di battaglia.
Spidocchiavano tutto come se dovessero togliere delle mine.
Ancora non hanno capito che i Dormienti "si vedono".
Altrimenti è inutile cercare anche perché a quella maniera, se si trova qualche fungo, facilmente lo si sciupa.
Così mi sono detto: Basta!
Questo è l'ultimo giorno di fine settimana che esco in caccia.
D'ora in poi sabato e domenica a casa.
Il bosco lo lascio ai razzolatori di professione.
Io ci vado quando si può stare un po' in pace.

E di foto ne ho scattate poche.
















Un cordiale saluto a tutti!

7 commenti:

brunella ha detto...

Buonasera Angiolo, ho letto il tuo blog e ti capisco, anche a me diverte poco andare al bosco il sabato e la domenica proprio per gli stessi motivi che hai detto tu. Oggi pomeriggio ho fatto una breve uscita a S.Egidio ma c'era un vento così forte e freddo che si stava a malapena in piedi ed anche li il terreno aveva fatto la crosta, di dormienti ne ho viti solo tre piccoli e nessuna nascita.Certo che all'ottimismo dovuto all'ultima nevicata si passa al pessimismo del vento io la vedo proprio nera.Comunque gente a parte vedo che i tuoi dormienti sono discreti nell'aspetto.Saluti Brunella

Antonio ha detto...

una domanda che non riguarda i funghi...ma quando dici che vai al "lago" intendi che c'è un lago davvero?perchè sò che c'è un laghetto verso vallombrosa-consuma...è libero o recintato?
ps essendo anche e sopratutto pescatore mi potrebbe interessare!
ciao Antonio

Angiolo ha detto...

Ciao Antonio!
Scusami se ti rispondo in ritardo ma non avevo visto il tuo commento.
Me lo ha fatto notare mia moglie.
Come, non hai risposto ad Antonio?
No, se non l'ho visto, no!
Allora, la località il Lago si trova a metà strada tra Vallombrosa e il Passo della Consuma.
Si riconosce facilmente perché c'è una specie di piccolo parco con una grande costruzione ormai diroccata e, sulla destra salendo, una fontana costruita nel 1905.
Da lì, fino a 300 metri più avanti, quando si arriva ad un profondo fosso (Fosso del Bifolco) parte una stretta gola che sale lungo il fianco del monte fino alla Croce Vecchia.
E' un posto molto bazzicato per i Dormienti e i Porcini.
Gli indigeni lo chiamano, appunto, il Lago.
Credo, mi pare di aver letto, che si chiami Lago perché un tempo, nel secolo di là ormai, c'era un laghetto che serviva per irrigazione o qualcosa del genere.
Di laghi ho sentito dire invece che c'è n'è uno sulla strada di sopra, quella che da Vallombrosa porta alla Croce Vecchia e alla Secchieta.
Non è sulla strada ma dovrebbe essere a sinistra dentro la foresta e non so con precisione dove sia.
Un altro, ma è una pozza recintata, invece è sulla strada di prima, quella Vallombrosa-Consuma, un paio di chilometri più su del Lago, al bivio per la Croce di Ribono (anche lì c'è un vecchio edificio cadente).
Ma, ripeto, è una pozza recintata.
Non sono un pescatore e non so se sia suscettibile d'interesse, oltre che praticabile.
Un cordiale saluto.

Antonio ha detto...

ok..grazie mille per la spiegazione molto chiara,appena avrò tempo ci farò una scappata.
grazie anche per la dritta su dove cercare i porcini,appena sarà periodo inizierò a farti domande!
ciao e grazie ancora!
Antonio

sergio ha detto...

complimenti

Angiolo ha detto...

Riporto il commento postato da Claudio alle 17:22 e che per qualche ragione questo blog non mostra (non è che funzioni molto bene; google o non google, spesso mi fa ingrullire talché sto meditando di cambiare):

“IL lago c'era veramente e sta sotto l'edificio un bel po' più giu....l'edificio era utilizato sin dal '500 come casino di caccia. saluti Claudio”

Ciao Claudio!
Grazie per l’informazione.
Nel frattempo mi ero documentato anch’io su “Vallombrosa, natura storia cultura” – Studio Enrico Rainero editore – pag. 102:
“EX HOTEL VILLA AL LAGO
Palazzo di Collemignoli, come anticamente si chiamava questo manufatto, era la casa di campagna della famiglia dei Medici, che qui trascorrevano parte dell’estate cacciando per i boschi circostanti e dedicandosi alla pesca di cui erano ricche le acque del lago, L’edificio sorgeva infatti sulla sponda di un laghetto artificiale (da cui il nome attribuito alla costruzione quando fu trasformata in albergo).
Nel 1791 la tenuta di Collemignoli passò in proprietà di un privato, che successivamente la permutò in cambio di tre poderi con i monaci vallombrosani.
Questi la tennero fino al 1866, anno in cui per la soppressione degli ordini ecclesiastici, passò al demanio dello stato. Per molto tempo fu affidata a privati e infine ridotta ad albergo: attualmente è in stato di totale abbandono.
Antistante la villa, nel prato si rinvengono numerosi alberi piantati a scopo ornamentale tra cui larici, ippocastani e chamaecyparis.”

Aggiungo che la costruzione divenne di proprietà dei Medici nel 1569 e fu ceduta ai Lorena nel 1780.

Un cordiale saluto agli amici.

Angiolo ha detto...

Ciao Sergio!
Grazie e...
un cordiale saluto.