mercoledì 20 giugno 2012

20/6/2012 - Giornata sì (quasi).

Buonasera!

Scusatemi se ho ritardato a fare la relazione ma purtroppo ho avuto un pomeriggio molto intenso e mi sono potuto mettere al computer solo da poco.
Come avevo annunciato ieri, stamattina sono andato al Lago con Camillo.
Siamo arrivati alle 7.
Vento bello teso, terreno feltrato tipo cartongesso.
Girato parecchio a vuoto.
Però ho trovato 22 Boletus aestivalis (ho visto anche un piccolo Pinophilus che mi sembrava non avere alcuna intenzione di crescere), qualcuno anche belloccio, ma qualcuno semidistrutto dalle lumache.
Tutti color beige chiaro, sull'asciutto.
Diversi già schiantati per il secco.
Dati i precedenti, avrei pensato di trovarne meno e quindi mi accontento, anche se per la stagione siamo sullo scarso forte.
Comunque c'era pochissima gente e i funghi sono veramente una rarità.
E poi, quando credi di averci capito qualcosa, ti accorgi che non era vero niente.
I primi li ho trovati nel faggio aperto, dopo aver attraversato un bel pezzo di abetina.
Così ho stabilito che non nascevano negli abeti.
Poi li ho trovati proprio lì, nel terreno nudo.
Però ne ho trovati degli altri nel faggio, ma non nella foglia.
Dove c'erano il muschio o l'erba.
Allora sono le foglie che disturbano, niente foglie.
Poi me ne trovo tra i piedi in rapida successione tre bellocci proprio nel fogliame pesante, però dove la fustaia è rada.
Deduco che ci vuole l'aperto e che negli abeti nascono solo se c'è parecchia luce (non per la luce ma perché, essendo luminoso e quindi aperto, ci arriva l'umidità della notte) e qualche plantula di faggio.
E difatti il penultimo lo trovo in un'abetina pura, talmente buia che mi vedo a malapena la punta dei piedi (però so dov'è la fungaia).
Comunque tutti all'alto, 1.100/1.200 metri.
Salvo l'ultimo, che è un paio di centinaia di metri più in basso.
Concludendo, fanno come vogliono.
A ben vedere, la verità è che ce ne sono pochissimi.
Altrimenti con la scarsa concorrenza di stamani ne avrei fatti venti chili.
Osservo solo che il terreno, almeno qua nella zona di Vallombrosa, comincia ad essere troppo tirato e temo che la nascita se non piove a breve, cosa peraltro esclusa dai bollettini meteo (anche oggi si era a 35°), non prenderà piede e si fermerà presto.
Speriamo che mi sbagli.

Ecco le foto.












Qualcuno è parecchio rosicchiato dalle lumache.


Il classico Reticolato a tempo asciutto.

Nell'abete bianco, al buio.

Nell'abetina lungo il fosso.




Un cordiale saluto a tutti!

18 commenti:

Antonio ha detto...

ragazzi,però si vede la differenza tra chi è alle prime armi e chi invece ha in sè ormai tanta conoscenza!...riesci a fare il doppio tranquillo di noi comuni cercatori!
comunque mi difendo bene!per essere alle prime uscite ieri nella mia famosa e unica fungaia ne ho trovati 7!!e ne ho lasciati a crescere perchè sotto misura altri 3 uno dei quali spero davvero di ritrovarlo perchè mi sembrava un pinophilus...gambo bianco e cappello rossiccio,può essere?..ah! visto che ci sono!,tra quanto pensi che potranno essere a misura (considerando che ieri erano intorno ai 3cm di diametro di cappello)ipotizando le peggiori condizioni possibili?io pensavo di andarci venerdi...sarà presto?

massimo ha detto...

Ciao Agiolo,
sono tornato anche io stamani, sono stato sempre nel castagno ma più in alto e cambiando zona, sono stato a Castagno d'Andrea sui 900 m circa e il risultato è stato di 20 estatini, comunque 15 gli ho trovati nella stessa palina e il resto girando per ore nel bosco e quindi dire che fanno é azzardato, e anche lì il terreno comincia a seccarsi, nei prossim giorni anche io ho voglia di provare nel faggio.

salutoni

brunella ha detto...

Ciao Angiolo, come detto nel precedente blog anche io ieri ne ho trovati 26 la maggior parteal faggio ma in due fungaie, per la verità erano anche abbastanza freschi ma dureranno poco con questo caldo, e come te non ci capisco niente fanno in un modo molto strano a macchia di leopardo , forse dipende da dove l'acqua eè stata più abbondante, il vento c'è stato di meno chissa! Valli a capire i funghi però per ora ci accontentiamo Saluti

Angiolo ha detto...

Buongiorno Antonio!
Ormai il gioco è fatto perché a questo punto ci tornerai stasera o domani mattina che è appunto venerdì.
Io la metterei su questo piano, sulla base della mia esperienza personale, che però è appunto personale e si riferisce ai luoghi dove trovavo sul serio un tempo i Pinophilus (Abetone-Libro Aperto).
Chiamiamolo "parametro di accrescimento", vai.
Cioè il coefficiente per cui occorre moltiplicare le dimensioni del cappello del fungo in esame per sapere (ad occhio, molto ad occhio) quanto sarà grande tra 24 ore.
Io sono arrivato alla conclusione, ma ripeto è una mia opinione personale, di considerarlo tra 1,5 (in condizioni mediamente avverse) a 2 (in condizioni favorevoli).
Cioè un fungo rosso di 3 cm. domani dovrebbe essere di 4,5-6 cm., a seconda di quanto sono state favorevoli le condizioni climatiche.
Per gli Aestivalis il discorso è parecchio diverso, perché quelli galoppano.
Considererei un coefficiente di almeno 3 o 4.
Un Estatino di 3 cm. stanti le condizioni meteo attuali in tre giorni, se prima non lo mangiano gli animali, se ne va.
Secondo me.
Poi qualcun altro può avere opinioni diverse anche in relazione ai luoghi che frequenta.
Cordialmente.

Mario ha detto...

"Un Estatino di 3 cm. stanti le condizioni meteo attuali in tre giorni, se prima non lo mangiano gli animali, se ne va. " (Angiolo ha scritto)

Nel senso che per non farsi ritrovare mette fuori le gambine e corre a nascondersi altrove?
Dira': "una volta mi hai beccato, ma la seconda...col piffero!"
:-D

Insomma Angiolo, a leggere il tuo resoconto sono ancora piu' confuso di prima! Se prima non sapevo dove andare, adesso mi domando se vale addirittura la pena di partire...Eh si', perche' se e' vero che il bosco e' sempre uno spettacolo, devo pero' ammettere che trasformarmi in una fontana umana (con questo bollore!) per qualche fungo screpolato non mi attira tantissimo. Mi staro' per caso imprigrendo?

Dimenticavo. Bentornato!

Mario ha detto...

Ma ho anche una domanda piu' seria.
Ieri stavamo discutendo qui sul blog, una questione riguardante il faggio.
Secondo la tua esperienza, e' preferibile cercare i nostri amati Boleti tra giovani piante, regola che se non erro vale per l'Abete Bianco, oppure conviene farsi una girata tra alberi piu' grandi , magari secolari?
E piu' in generale, cosa consiglieresti a chi, per la prima volta, desidera andare a cercare funghi in faggeta? Si tratta di un mondo praticamente nuovo per il sottoscritto.
Grazie come sempre.
Salutoni.

Angiolo ha detto...

Ciao Mario!
Io me ne sto qui incacchiato come una belva in mezzo a migliaia di foto e tu te ne vieni fuori a kazzeggiare!
Certo che il fungo mette fuori le gambine e se ne va.
E se analizzi bene i lievi sentori dell'aria ti accorgi che non si è limitato a fare tanti bei passettini.
Andare nel bosco fa sempre bene, caro il mio polentone.
Prima di tutto la mattina c'è un bel fresco.
Poi, se sei a 1.300 metri, anche il giorno non si sta male.
E se ti prende il caldo ti fermi sotto un bel faggio ombroso (non nel senso che s'incacchia) ed è tutto un altro vivere.
E poi adesso è il momento d'imparare.
Trovi un fungo e aggiungi una fungaia al tuo corredo di conoscenze.
Ti pare poco?
Suvvia, un po' di decoro.
Cordialmente.

brunella ha detto...

Mario è difficile dare consigli sul faggio poichè ci stanno tutte le opzioni io li ho trovati sia sui faggi secolari come li chiami tu e sia sui faggi giovani, gli estivi fanno in forma un pò sparsa mentre i rossi e gli edulis fanno quasi sempre a fungaia fissa, una volta imparata ve li ritroverai quasi sempre.Questo è il mio parere ma anche Angiolo quando sarà riuscito a sistemare le sue foto ti darà una rispota più esauriente della mia.Io i primi anni in faggeta non riuscivo a trovare un fungo.

Mario ha detto...

Grazie Angiolo per l'incoraggiamento.
Ma in realta' ho scritto due messaggi qua sopra.
Il secondo e' una richiesta di consigli per chi, come me, non ha esperienza nella ricerca in faggeta.
Forse ti e' sfuggito.
E non ti incacchiare per le foto.
Ognuna rappresenta senz'altro un momento importante nel tuo rapporto con la Natura.
Migliaia di foto, migliaia di piacevoli emozioni!
Ciao.
Mario

Mario ha detto...

Grazie Brunella.
Mi era sfuggito il tuo post.
In effetti, quando mi sono trovato a percorrere tratti di faggio, durante i miei spostamenti tra una zona di castagno e l'altra, devo dire che non mi e' mai capitato di trovare alcunche'.
E' consolante, se non altro, sapere che non sono il solo ad essere incappato in questo problemino.
Ciao.
Mario

Angiolo ha detto...

Buonasera a tutti!
Lasciamo perdere un po' le foto che mi sono venute leggermente a noia.
La questione del faggio, giovane (macchia) o fustaia.
Io nella cerca dei funghi mi sono formato molto all'Abetone, come ho ripetuto ormai fino alla nausea.
Avevo casa a Pianosinatico e lì frequentavo una trattoria che allora era famosa per i funghi ed a cui facevano capo i raccoglitori della zona, i cosiddetti "fungai".
Erano fungai ed avevano fatto fortuna con i funghi e la raccolta dei mirtilli anche i proprietari.
Ed eravamo diventati tutti amici e ci scambiavamo informazioni (generiche perché nessuno lassù neanche se in stretti rapporti di parentela portava qualcun altro con sé quando usciva in cerca, ognuno per sé e Dio per tutti).
Ci raccontavamo le nostre imprese nelle serate di ottobre, vicino al fuoco, quando lassù era sparito anche l'ultimo villeggiante e fuori faceva un freddo boia.
Ma sapevamo che l'indomani mattina all'alba saremmo stati tutti in quota con i panieri ed il fiato che si addensava nell'aria gelida come la lama di un rasoio.
Scherzavamo e ci prendevamo per i fondelli, davanti ad un bicchiere di vino rosso, un ponce o una sambuca.
Mentre i proprietari pulivano e cuocevano le montagne di funghi che i cercatori avevano portato poco prima di cena.
Montagne.
Poi li surgelavano per l'inverno, mettendoli nei barattoli vuoti delle confezioni industriali di caffè (facevano anche bar).
Erano tutti anziani vent'anni fa ed ora comincio ad esserlo anch'io, anche se mi sento ancora giovane ed in grado di competere con i giovani, se non altro per l'esperienza che ho accumulato nel tempo.
Ora io non batto più il Libro Aperto e loro non ci sono più.
Tante facce, tante persone sparite nell'oblio del Grande Nulla.
E loro, ma anche io, non battevano la fustaia, a parte il fatto che sul Libro Aperto non ce n'è (è tutto ceduo più o meno vecchio).
Andavamo esclusivamente alla macchia.
Anche quando lì non nascevano e si spostavamo nella foresta di Pian di Novello o su verso il Sestaione o il Lago Nero, fino in Siviglioli.
Dove di faggi di trenta metri ce ne sono delle centinaia di ettari.
Perché normalmente il faggio giovane per i Porcini è molto più prolifico della fustaia.
Poi vale il discorso di Brunella.
Gli Estatini quando vogliono nascere fanno dappertutto, anche sull'asfalto.
Gli Edulis e i Pinophilus fanno a fungaie, ma nelle annate esplosive ho visto nascere quasi dapperutto anche quelli.
Lassù però.
Qui un po' meno.
Poi è chiaro che, se per andare da una macchia all'altra passo nella fustaia, guardo dove metto i piedi e se vedo dei funghi (ci conosco anche tante fungaie) li prendo.
Ma io il faggio vecchio lo evito più che posso.
Questione di gusti, dirà qualcuno.
Può darsi.
Un saluto.

Mario ha detto...

Ovvia, Grande Angiolone!
Questo e' un signor post, degno di te.
Un altro sgargiante racconto di vita infarcito di insegnamenti.
Come garba a me.
A rileggerci.
Mario

massimo ha detto...

Salve a tutti, vedo che c'é una bella discussione sul faggio, io stamani sono salito al faggio sempre nella montagna del muraglione, in posti che conosco abbastanza bene ma son venuto via dopo un'oretta perché non c'éra niente neppure le rossole, sono ricalato al castagno e ne ho trovati 10 estatini ed uno marroncino che credo sia un edulis, tutta roba fresca ma non di nascita, come dicevo ieri fanno a zone e non in tutto il bosco, appunto come dice Brunella a macchie di leopardo, però mi dà la sensazione che sia una sfungata che se non ripiove non seguita.
Vedremo.

salutoni a tutti

Paola ha detto...

ciao angiolo, devo dire che la nostra raccolta è stata buona, le ultime tre uscite compreso stamattina hanno fruttato 30 aestivalis uno piu uno meno per ogni volta trovati sia nelle tagliate di faggio sia nel bosco alto sempre di faggio alcuni boccioli e altri screpolati dal caldo o smangiucchiati dalle lumache trovati nella zona di cantiano attorno agli 800 m, il problema ora è che anche qui da noi la temperatura e molto alta, per cui il timore è che si sia agli sgoccioli a prescindere dal periodo. lo scorso hanno la raccolta piu sostanziosa la facemmo verso la fine di giugno, tenteremo un'ultima uscita sabato ma credo che non saremo così fortunati!!saluti paola mirco

massimo ha detto...

Ciao Angiolo,
stavo rileggendo le nozioni che tu davi a Mario in primis ma ovviamente a tutti noi che ti leggiamo sul faggio, e mi chiedo cosa tu intenda per macchia, perché anche io nel faggio esclusi alcuni posti che conosco non mi muovo molto bene come nel castagno, nel senso ché se m trovo in un bosco che non conosco, cerco di andare nel faggio giovane, però.......
E un bosco tagliato dopo quanto per te é buono per la rinascita del porcino? Io sò dopo circa 5 anni.

salutoni

Angiolo ha detto...

Ciao Massimo!
Prima di tutto vorrei chiarire che io non mi sento fonte così autorevole da "dare nozioni".
Le mie sono semplici riflessioni su mie personali esperienze che in quanto tali non penso possano essere applicate agli altri.
Anche perché io, faccio un'ipotesi, trovo dei funghi perché seguo delle mie regole che ritengo giuste ma che invece potrebbero benissimo essere sbagliate o comunque non idonee.
Mentre qualcun altro che appunto non seguisse tali mie regole o ne seguisse altre potrebbe trovare più funghi di quelli che trovo io.
In parole povere, per me, è tutto relativo.
L'importante è seguire delle "regole" che possono essere diverse da individuo a individuo.
Ma che ti inducono a fare certe azioni in un certo modo, osservare una disciplina insomma.
Finito questo sproloquio senza senso (anche questa suona bene), veniamo alle macchie sui calzoni.
A me hanno insegnato a chiamare macchia il ceduo di faggio.
Mentre normalmente per macchia s'intende un bosco molto intricato.
Le due cose chiaramente non coincidono, perché il faggio di solito non è molto difficile come bosco; magari lo è come terreno, in salita e in luoghi disagiati, tipo dirupi e forti pendenze.
Con la questione poi del "tagliato" ti devo confessare che non ci ho mai capito nulla.
Un ragazzo con cui facevo coppia (per la cerca, sia chiaro) tanti anni fa ci andava a nozze, con il tagliato.
Io, tranne una volta, non ci ho mai trovato niente.
E ormai sono decenni che se trovo un tagliato evito per quanto possibile di entrarci.
Dicono che ci nascono forte il primo anno e che poi occorrono minimo cinque anni perché ci rinasca qualcosa.
Da parte mia non ho grande voglia di approfondire l'argomento, sul campo intendo, perché tutte le volte che ci ho provato ho fatto una grande fatica con risultati molto deludenti.
Un saluto.

massimo ha detto...

Grazie Angiolo, della risposta più o meno é quello che pensavo io sia sulla macchia che del tagliato, anche io quando lo trovo cerco di evitarlo, anche perché non riesco a capire quanti anni può avera, ma volevo una conferma da parte tua.
Per quanto riguarda la prima parte del tuo post é chiaro che quando si parla di un argomento, dove prevale l'esperienza personale e niente di scientifico é ovvio che sono considerazioni in base alla propria esperienza ma sempre nozioni possono essere soprattutto lo sono se le cose che si ricevono si considerano interessanti al di là se poi si seguono o no.

come sempre
salutoni
e garn caccia
al boletus

Mario ha detto...

"Un ragazzo con cui facevo coppia (per la cerca, sia chiaro)"(Angiolo)

AHH AHHHAHH Abbi pazienza, ma mi hai fatto schiantare!

Per quanto riguarda il tagliato, anch'io ho un pessimo rapporto con questo tipo di ambiente.
L'ho attraversato alcune volte senza alcun esito ed in un caso si trattava di un bosco appena tagliato.
Ma e' ormai passato qualche anno e da allora li ho sempre evitati, forse sbagliando, chissa'.
Mentre per cio' che concerne le tempistiche, avevo letto su una nota rivista che in effetti il primo anno, se chiaramente ci sono le giuste condizioni climatiche, dovrebbe "buttare" tranquillamente, (evidentemente le micorrize non muoiono subito), mentre per i successivi sette/otto anni buio pesto.
Poi, pare che tutto torni alla normalita'.
Saluti.
Mario