mercoledì 27 giugno 2012

27/6/2012 - Ogni muta...

Salve!

Ogni muta è una caduta, diceva mia madre.
E difatti...
Stamani ho deciso di cambiare e di andare a vedere altri posti che quest'anno non ho mai controllato.
Così ho preso il botolo e sono andato sopra Loro Ciuffenna.
Faggio,1.000/1.300 metri.
Sono arrivato sur place che c'erano ben 7 auto!
Ho pensato, allora c'è qualcosa!
C'era ben poco, tant'è vero che quando siamo tornati, a mezzogiorno, di auto c'era rimasta solo la nostra.
Comunque ho raccapezzato 12 Estatini, di cui solo due bellocci mentre gli altri erano tutta roba insignificante.
Per quello che passa la stagione....
Rilevo comunque che, al contrario di Vallombrosa, qui non c'era niente di altri funghi.
In tutta la mattinata avrò visto sì e no 30 Amanite e 10 Russule, oltre a 4 Boletus calopus.
Terreno ultrasecco e funghi trovati quasi tutti al di fuori delle fungaie che conosco (poche per la verità, perché è poco che ci vado e ci vado poco; mi piace questo bisticcio!).

Ecco le foto.












Un cordiale saluto!




10 commenti:

alessandro ha detto...

ciao.la costanza premia.considerando quello che c'è in giro,tu stai facendo ottimi ritrovamenti.io al treppio giorni orsono ne hò trovati quattro molto bruttini e domenica all'abetone zero assoluto.insisti che mi diverto a guardare i tuoi.alessandro

Angiolo ha detto...

Ciao Alessandro!
Il Treppio?
Quanti anni sono passati!
Ci andavo con la famiglia a fare il picnic la domenica, su sopra, sul crinale di Badia a Taona.
Su quella strada tremenda.
Chissà com'è ora.
Ricordo che raccoglievamo fragole, lamponi e mirtilli e poi dopo pranzo, sfondavo il macchione e scendevo in una piccola faggeta piena (si fa per dire, ma era facile incontrarne qualcuna) di vipere.
Ci nascevano degli Estatini tremendi, con poca barba.
Talché, quando erano grossi tanto non ci andava nessuno, li trovavi ancora attaccati al micelio, ma caduti, con il testone appoggiato al terreno.
Davano di balta!
Vabbé, saranno almeno quarant'anni.
Un cordiale saluto.

brunella ha detto...

Ciao Angiolo, ieri strano caso anche mio marito si è deciso a unirsi a me per fare un'uscita a funghi in pratomagno, visto che nel pomeriggio sarebbero arrivati anche in nostri amici del gruppo micologico, per la verità non mi aspettavo di trovare qualche cosa invece tutto sommato la giornata non è andata poi così male in due abbiamo trovato più di trenta estatini ed anche abbastanza bellocci.A fine serata cena all'aperto in compagnia del gruppo.Angiolo ti è venuto mai in mente visti i tuoi ricorsi che hai di scrivere un bel libro?Io sarei la prima lettrice.

Mario ha detto...

L'idea del libro mi piace.
Avresti gia' diversi lettori, assicurati Angiolo,
prima ancora di avviare a scriverlo, pensa te!
Ma se mai ti venisse voglia di cimentarti in quest'opera, sappi che pretendero' una copia autografata!

Secondo te, perche' in questi giorni, vi e' una cosi' forte carenza di varieta' di macrofunghi, nei nostri boschi?
Nella tarda primavera, inizio estate, a volte capita di trovare estatini a destra e a manca, anche in pressoche' totale assenza di altri carpofori.
Non e' una novita'.
Certo e' che una cosa in particolare mi lascia perplesso : agli inizi di giugno, mi muovevo piuttosto in basso, tra i 300 ed i 600 metri, trovando galletti in ogni dove.
Quindici giorni dopo, (in seguito ad assenza forzata dai miei amati boschi) decido di salire di quota, intorno ai 1000 m. e di galletti ne trovo pochissimi!
Come e' possibile, mi domando dopo una primavera cosi' piovosa?
I cercatori, scoraggiati dalla scarsita' di porcini si sono dati ad una caccia spietata al C.Cibarius? No, ci deve essere qualcos'altro.
Consideriamo anche che si tratta di un fungo dalla crescita lenta e molto resistente agli insetti (quanti di voi ne hanno mai trovato uno larvato?)
Probabilmente, da una certa quota in su, il terreno e' passato in troppo poco tempo dall'essere umido e freddo a caldo ed asciutto, non consentendo una normale fruttificazione al nostro galletto, ...e non solo a lui.
Scusate per questa riflessione a voce alta, ma amo osservare e farmi domande.
Saluti.
Mario

p.s. Dimenticavo:ottimo raccolto, viste le condizioni dei nostri boschi!

Angiolo ha detto...

Salve ragazzi!
Grazie per il suggerimento.
Temo però che non avrà nessun seguito.
Sono troppo occupato.
E poi avevo provato circa sei anni fa a pubblicare un trattatello sulle principali specie di funghi toscani, commestibili e non, con osservazioni, aneddoti, regole da osservare nel cercare le varie specie e tutte nozioni di utilità pratica che non si trovano nelle migliaia di libri, tutti uguali l'uno all'altro, che vengono (più che altro venivano) pubblicati a ruota libera (ne ho la biblioteca piena).
Avevo già buttato giù una marea di materiale con foto e quant'altro e lo sottoposi a un paio di editori.
Che non mi hanno neanche mai risposto.
Tra l'altro uno dei due aveva pubblicato un libercolo di fantasia sui funghi che solo per il fatto di averlo preso in considerazione avrebbe meritato di vedersi far saltare in aria uffici e rotative.
Comunque ho archiviato il tutto tra i progetti della mia vita che sono andati in buca e ho cancellato tutto.
Quello che so me lo porterò nella tomba e tutti pari.
Venendo a cose più pratiche.
I Cantarelli nascono con tanta umidità.
Però ha fatto anche un freddo boia (per la stagione).
Quindi ne sono nati pochi e punti in alto, mentre in basso hanno cominciato.
Poi, di schianto, è arrivato il caldo di agosto (perché quello che è venuto non è normale per giugno, anche se capita ) ed è andato tutto a ramengo.
Del resto è quello che diceva Mario.
Anche gli Estatini,che vogliono il caldo, non hanno gradito.
Prima non sono nati per il freddo e poi ne sono venuti pochi per il secco eccessivo e il vento incessante (quello non manca mai).
Avete notato che finora non sono apparsi i famosi lattari da secco, quelli bianchi (Piperatus e compagnia) e neanche il Volemus?
Io non ne ho visto ancora uno.
Eppure col secco che c'è dovrebbe essere pieno.
E anche le Russule nigricantine latitano.
E' andato tutto al contrario.
Bisogna sperare che piova (prima o poi), e tanto, e poi rifaccia un po' di stagione a modo.
Campa cavallo.
Un cordiale saluto.

P.S. per Mario.
Nel 1977 i Cantarelli, soprattutto l'Ametystheus, nacquesro in quantità industriale. Niente Porcini, ma Galletti a 20 chili alla volta. E la maggior parte erano bacati. Così, tanto per dire.

Mario ha detto...

Nel 1977!
Urka!
Ma hai una memoria di ferro oppure tieni una sorta di "diario del fungaiolo?" Chiedo per curiosita'.
Dici che la gran parte erano bacati?
Io non ho una gran memoria, diciamolo, ma giurerei che dei kg di Cantharellus raccolti in questi anni, (amethysteus compresi, seppur in minima parte,) non ricordo di averne mai trovato uno bacato. Uno che fosse uno.
Chissa' quanta umidita'doveva esserci nei boschi, nel 1977!?!

Ti mancano i L. Piperatus, Angiolo?
Te li regalo io!
A parte gli scherzi, io li ho incontrati. Solo in tre, quattro fungaie, dove erano anche abbondanti, tra l'altro.
Quindi confermi, secondo la tua esperienza, che per un cercatore di porcini non e' mai un buon segno, incontrare questi funghi.
Mi hanno sempre detto che in genere fruttificano dopo la volata dei boleti. Quando appunto e' molto secco, come dicevi te.
Ciao.
Mario
p.s. peccato per il libro. Penso sia molto difficile, in effetti, trovare un editore con un minimo di coraggio e lungimiranza.

Angiolo ha detto...

Caro Mario,
per gradi.
In effetti ho una memoria di ferro (anche se ogni tanto mi inganna e scambio un anno per l'altro o qualcosa del genere) e tengo pure il diario del cercatore (allora in erba).
Altrimenti come farei a ritrovare le fungaie?
Per tornare al 1977, fu una di quelle annate che piove sempre e i Porcini non nacquero perché il terreno non riuscì a scaldarsi a sufficienza.
In compenso nacquero i Galletti (Cibarius e Amethysteus) in quantità incredibili e moltissimi erano bacati.
Con quel ragazzo (ragazzo allora, 35 anni fa), con cui l'altro giorno dicevo di aver fatto coppia, a Garliano in una mattinata ne raccattammo (voce del verbo raccattare) 30 chili.
Dei Piperatus puoi farne quello che vuoi.
Mi sono limitato a constatare il fatto che con un terreno secco come quelo attuale ancora non ne è pieno il bosco.
Anzi, non si vedono affatto.
E ti confermo che a tutt'oggi, stamattina sono stato in montagna, non ne ho visto uno.
E confermo pure che, quando nascono loro, addio Porcini.
Mia moglie Tomoko.
Vista questa tua impellente necessità di avere compagnia nel bosco, per le cerca dei funghi beninteso, avevo pensato di noleggiartela dietro giusto compenso (da corrispondersi al sottoscritto).
Purtroppo lei quando gliel'ho proposto ha obiettato che nel bosco ci viene solo per amor mio e quindi non ci sono possibilità di collaborare con estranei.
Quanto alla clonazione, bisognerebbe mettersi a trapiantare costole e birbonate simili per cui diventerebbe tutto troppo complicato.
E poi ti costerebbe un occhio della testa (un occhio per una costola?).
Quindi, non ti rimane altro che portare in mezzo al frascame la tua dolce metà.
Se ci viene.
Un cordiale saluto.

Mario ha detto...

30 chili!
E niente Tomoko.
...
Mi hai distrutto!
L'unica cosa che mi resta da fare e' gettarmi tra i Lactarius. (magari non solo in senso figurato ^_^)
A rileggerci.
Sempre se riusciro' a riprendermi...
Cordialmente.

massimo ha detto...

Salui a tutti quanti, visto che vi sento molto vivaci sui post, volevo sapere (se possibile) se é il caso o no per domani mattina una capatina di circa 4 ore su in montagna a vedere se si trova un'estatino?????
Che ne dite converrà andarci o no!!!!

risalutoni caldissimi

Foglie Nel Vento ha detto...

Salve Angiolo, da mesi ormai seguo assiduamente questo tuo fantastico "Viaggio di Bordo" insieme ad amici ( Dimitri tra i commentatori ed altri ancora semplici spettatori): ma solo ora vedo il commento del libro. . . spero che quel " Comunque ho archiviato il tutto tra i progetti della mia vita che sono andati in buca e ho cancellato tutto. " sia ritrattabile. . come si dice, magari alla terza. . Avrei piacere mi contattassi, lavoro presso un gruppo editoriale e sarei interessato a pubblicare un buon prodotto. Per contattarmi vieri.baroni@gmail.com