lunedì 30 settembre 2013

La pluie viendra (!?)

Buona sera!

Come ho già detto, stamani io, Tomoko e Camillo siamo andati a fare il bagnetto in altura.
Per la verità dapprincipio c'era il sole e per questo ci siamo decisi ad andare.
Poi dopo circa un'ora il tempo è girato e si è scatenato il finimondo.
Ma, quando si va a funghi, bisogna essere preparati e pronti a tutto.
Così abbiamo fatto finta di niente ed anche un bel bagno, soprattutto Camillino.
Funghi abbastanza e piuttosto belli, però ad un certo punto è diventato praticamente impossibile cercarli.
Primo, perché delle intere abetine sono state tagliate a zero e c'era tutto il frascame in terra e poi perché ci sono stati dei momenti (chiamiamoli momenti) in cui la pioggia veniva giù con una tale violenza che non si vedeva più niente e si stentava a rimanere in piedi.
A un certo punto abbiamo dovuto smettere di fare foto perché eravamo tutti impregnati d'acqua da far paura, dalle custodie degli apparecchi agli abiti e quant'altro.
Al ritorno, sulla pista forestale in discesa, si camminava con l'acqua mista a fango che arrivava due palmi sopra la caviglia e correva all'impazzata verso il piano.
Comunque è andata in maniera soddisfacente e, a dispetto di tutto il resto, ci siamo divertiti.

Ecco le poche foto venute, anche perché alcune per la fretta di farle sotto la valanga d'acqua sono venute illeggibili:


Boletus edulis.






Boletus aestivalis

Scoperto.




Altro Boletus aestivalis.



Venuta un po' mossa e poi questo era anche bruttigno, poverino.




E con questo abbiamo smesso di fare scatti perché non era proprio più possibile.



Un cordiale saluto a tutti!

36 commenti:

Unknown ha detto...

Che spettacoloooo!
Siamo appena a Lunedì e già non vedo l'ora che arrivi Sabato per cercare di emulare le tue magnifiche gesta!
Scusa l'enfasi ma soffro di funghite acuta. Belle foto nonostante l'umidità!
Una curiosità , come li conservi i funghi? Li cucini e poi li surgeli oppure hai qualche altro metodo?
Grazie e salutoni a te, Tomoko e a Camillissimo!

Renato da Montecatini Alto.

sandro da montecatini ha detto...

ciao Angiolo.Meglio bagnati col paniere pieno che asciutti senza funghi.Stamattina anche io ero bagnato col paniere finalmente pieno.Sono partiti anche nel pesciatino.Un saluto a Tomoko e Camillo oramai asciutto.

brunella ha detto...

Buongiorno Angiolo, complimenti bei funghi e buon coraggio con il tempo di ieri, bisogna che compri un impermiabile a Camillino altrimenti la prossima volta farà sciopero.Io sino a fine settimana purtroppo non posso uscire ma mi accontenterò di vedere le tue foto.......... per curiosità che versante hai fatto naturalmente in forma generica. Salutoni

Angiolo ha detto...

Buondì Renato da Montecatini!

Ti rispondo solo adesso perché ieri sera non c'ero.
Stamani poi dovevo tornare nel bosco ma ho avuto un paio di cose da fare ed ho preferito rimandare.
Io i funghi non li conservo, o meglio ne conservo pochi.
Trifolati e surgelati con poco condimento, perché così chi poi li utilizzerà finisce per sistemarseli a proprio gusto.
Ma la maggior parte li regalo ad amici e conoscenti.
Naturalmente quelli che hanno un po' di vermi li secchiamo.
Tutto qua.

Un cordiale saluto.

Angiolo ha detto...

Buongiorno Brunella!

Come sta il nipotino?
Dorme e lascia dormire?
E poppa?
Funghi, Consuma versante Casentino.
Camillo di impermeabili e cappotti ne ha a bizzeffe (dapprincipio mia moglie glieli comprava ad ogni petshop che incontravamo).
Prova a metterglieli, se ti riesce.
Comincia a strusciari in terra come un verme e da ultimo glieli togli perché non è possibile.
A parte il fatto che nel bosco comunque non sarebbe indicato.

Un cordiale saluto.

brunella ha detto...

Sempre forte questo Camillo è proprio un mito, il nipotino stà bene e sono rimbambita per lui, è proprio vero che i nonni fanno per i nipoti ciò che non hanno fatto per i figli........a fine settimana forse riuscirò a funghi e ti chiederrò un consiglio , ti ringrazio per l'informazione e per l'interessamento su mio nipote, ora l'acqua ha fatto a bizzeffe...

Unknown ha detto...

grande Angiolo gran bei funghi, anche io sono 3 giorni intensi di raccolta, il faggio ha dato veramente tanto e a breve partono gli abeti nei posti che frequento, veramente uno spettacolo, e pensare che sembrava andasse tutto a rotoli questa stagione..

A presto

Ricky

Anonimo ha detto...

Buonasera Angiolo,
e saluti a tutti gli amici del blog.
Ringrazio Angelo per il bellissimo post e tutti coloro che stanno testimoniando la nascita in atto. La pioggia è venuta davvero e anche il senese e la maremma questa volta ne hanno beneficiato.
A buon intenditor....!

Cordialmente Gigino

dimitri ha detto...

Ciao Angiolo complimenti per il raccolto,speravo che alla fine facessi la foto al bottino finale ,sui vari vassoi come facevi di solito.
Pensavo che li avessitrovati in secchia ma sei stato alla consuma invece.
Se me lo puoi dire tanto io non sono mai stato li te lo detto tanto dove vado(dove tu prima andavi a dormienti),per consuma intendi consuma o dopo il passo verso villa che ora mi sfugge come si chiama il bivio prima.
Spero in questi giorni di poter andare pure io altrimenti andro la prossima,visto che ora nasce la luna,tanto ormai negli abeti continueranno a fare fino a meta novembre se non viene il freddo.
A mio parere la luna conta , ne ho potuto constatare la sua influenza in trentino dove li l'acqua non manca ma a luna calante i funghi smettevano di fare o quasi, èper poi ricominciare a luna crescente.
PS per tutti quelli del blog BOCCADILUPO anche se non mi è simpatico, i funghi li trova e li sa trovare.
un saluto a tutti

Boccadilupo ha detto...

Grazie della testimonianza Dimitri.
Speriamo che a questo punto si sia convinto anche chi mi dette del bugiardo decerebrato.
Questa buttata ve l'avevo preavvisata con anticipo, quando ancora il bosco era secco, l'aqua di questi giorni non c'entra ( non avrebbe potuto influire neanche se fosse stata benedetta )mica ha effetto istantaneo.
il bosco era gia' pieno di muffa e sarebbe esploso anche senza questa acqua, in piu' come sempre il faggio che e' in ritardo rispetto all'abete ha cominciato a buttare,tutto questo fa sembrare che sia stata l'acqua, ma e' stata una coincidenza,era invece tutto pronto.
Gli effetti di queste pioggie si vedranno da giovedi e continueranno fino al 10 novembre sicuramente.
Qui sul sito non viene raccolto il tentativo di parlare di regole , di cosa si puo' fare per non sciupare tutto, ieri e' stato battuto ogni regord di macchine, pensate, per chi conosce la zona, c'erano 11 auto dopo il ristorante santa Caterina , erano trenta anni che non vedevo gente cercare li.
I forestali con le loro pistolone assurde non si muovono e il bosco fa tristezza con tutti quei funghi ribaltati.
Qui invece ora e' partita la bambola, solo foto di funghi e racconti ovattati su giornate di raccolte abbondanti.
Io ieri sono tornato a casa che ero stressato, stare un mese dietro alcune poste e adesso vederle stravolte,occupate da personaggi che parlano al telefonino in discesa e per non cadere alzano muri di terra scendendo orizzontalmente a spazzaneve..
scusate lo sfogo.

Angiolo ha detto...

Buongiorno o buona sera!

Torno ora da una delle mie raccolte ovattate.
Vedo che qui si insiste sulle regole che dovrebbero difendere l'attività dei raccoglitori "buoni" da quella dei rivali "cattivi".
Questo non è un gruppo micologico, né un forum sulla regolamentazione della raccolta dei funghi.
E' semplicemente il diario della mia attività di appassionato di funghi.
E non vedo di cosa dovrei parlare ulteriormente in materia, avendo già espresso il mio pensiero al riguardo più volte in passato.
Basta andare a rileggersi quello che ho scritto a suo tempo.
Invece di fare come la Forestale in Secchia, che aspetta in fondo alla strada i cercatori per vedere se hanno raccolto funghi in quantità eccessiva o sotto misura, dovrebbero girare per il bosco e guadagnarsi finalmente il pane.
Sanzionando chi randella il Lactarius scrobiculatus e l'Amanita muscaria, o stronca un abetino o un ramo di faggio come se fossero nemici da distruggere.
O raspa il terreno e butta all'aria tutto.
Appioppando multe da centinaia di euro.
Lo so che non è facile ma, se lo facessero, la voce si spanderebbe e la gente tornerebbe in sé, forse.
Invece stanno lì, come l'anno scorso a vedere se la signora ha nel paniere un fungo di cm. 3,9.
Che poi, lo ripeto, quando a Cutigliano millanta anni fa misero la misura (ancora non c'erano né legge regionale né leggge nazionale), il risultato fu che beccarono tutti quelli del posto che facevano, per venderli, i funghini sott'olio.
E smisero subito di fare i controlli.
Ora questi controlli sono stati ripristinati su base nazionale ma vengono effettuati solo per quanto riguarda i Porcini.
Tutto il resto può andare tranquillamente in malora.
Invece la gente andrebbe educata a rispettare soprattutto quello che non le serve e, contrariamente a quanto si asserisce, questo va fatto col randello.
Che si diano da fare, girino per il bosco, controllino quello che fanno i cercatori e stanghino chi non si comporta correttamente.
Ultima nota: quanto sopra potrebbe anche non essere abbastanza, se non mettono sotto controllo la popolazione degli ungulati che sta facendo danno quanto i cercatori "cattivi".
Forse nessuno se ne è accorto ma a Vallombrosa la Forestale si è dovuta asserragliare con i fili elettrificati per difendersi dai cinghiali e il famoso pratone sembra essere stato bombardato dai B-52.

Un saluto.

Iacopo ha detto...

Buonasera a tutti, purtroppo il problema della manutenzione dei boschi non è semplice e con tutti i problemi che ci sono in Italia mi sa che non è in cima alla lista. Però tutto si può ricondurre a una buona educazione cosa che in italia hanno in pochi e per educazione intendo rispetto e senso civico.
Per questo penso che non si parla mai abbastanza di regole e comportamenti e se ogni tanto si riapre una discussione su come comportarsi nel bosco, non è altro che un bene perchè magari non tutti si rileggono il blog dall'inizio. Certo questo blog è un diario, però è sempre un punto di partenza per chi vuol imparare il bosco e i suoi comandamenti.
Poi c'è il problema degli ungulati e anche questo non è da sottovalutare, perchè anche loro forniscono il loro bel contributo distruttivo anche se fortunatamente non vanno in giro disseminando il bosco di sporcizia.
Prima di chiudere vorrei un consiglio, se è lecito sapere, domani vorrei fare un giro in Pratomagno casentinese, mi potete solo dire se meglio faggio o castagno? Io penso Faggio, mi sbaglio?
Grazie a tutti.

Boccadilupo ha detto...

Angiolo non e' questione di rivali cattivi, voglio solo spingerti a dire la tua ( lo hai gia' fatto )su questo argomento.
Io non riesco a stare in pace quando sono affiancato da personaggi curiosi e devastatori nel bosco.
Premetto che lo so benissimo che il bosco e' di tutti, ma volevo condividere con voi il mio problema, chiedendovi magari come avete voi risolto questo disagio e se lo provate o lo avete provato in passato.
Non si tratta di cogliere piu' o meno funghi, giuro.
Il problema cinghiali e' enorme, ma lo sento meno perche' penso che dopo tutto sia casa loro e il loro grufare e' in buona fede ..

Unknown ha detto...

io quando vedo gente col sacchetto di plastica glielo dico che non va bene, se li vedo smuovere il terreno glielo dico e gli spiego il perchè non va fatto, con toni pacati ovviamente, spesso mi dicono che mi devo fare i c***i miei e io li saluto lasciandoli nella loro ignoranza, a volte trovo persone anche ragionevoli però.

Anonimo ha detto...

Mario da Roma ha scritto…

Ciao Angiolo e a tutti i lettori del blog…
constato con piacere che si sono chiuse le polemiche precedenti e vedo con altrettanto piacere che ripubblichi il tuo diario fatto di raccolte, stati d‘animo e atmosfere che mi danno una sensazione del bosco dove, per ragioni famigliari e di lavoro, non posso recarmi in questi giorni.
Assaporare quelle sensazioni non può che darmi gusto. Io questo blog lo leggo come diario, per l'appunto, diario di viaggio e di sensazioni, e questo è quello che mi piace.
Mi piace un pò meno quando invece diventa una richiesta di consigli, non per colpa tua s’intende, su dove andare e quale zona, bosco o altro frequentare. Questo lo dico non per aprire o alimentare polemiche, tutt’altro. Credo che sia più una forma di rispetto per tutti quelli che negli anni si sono fatti una esperienza sulla loro capacità di sentire il bosco. Qualsiasi cosa che viene scritto su questo blog viene letto da un numero considerevole di persone (avrai sicuramente un contatore nel dispositivo blogger di Google) e avrai constato quanto persone, senza scrivere o partecipare a discussioni o polemiche, sono in attesa di segnali.
è assai difficile mantenere un punto di equilibrio e capisco anche che tutto questo lo fai per passione, tra una attività e l’altra. Tutto dovrebbe essere così semplice ma internet amplifica e moltiplica ogni informazione, e questo, non solo in questa materia, ma in molte altre. Pur apprezzando molto il fatto che non hai messo nessun vincolo e lasci mano libera, forse, prima o poi qualche regola la dovrai mettere, anche per vivere più tranquillo e forse per rispettare ancora di più il bosco che tanto bene descrivi e ami.

Per quanto riguarda il bosco e le regole invece in loco ho paura che servano a poco. Si, si potrebbe controllare di più a fondo valle come in trentino. Controllando in particolare i sottomisura e le quantità. Ci vorrebbe veramente poco.
La vedo meno bene il controllo nel bosco, con il forestale che segue passo dopo passo il fungarolo che schiaccia le amanite. Primo perché è difficile come operazione, secondo perché non avrei nessuna voglia di essere seguito da un forestale quando sono libero di andare per i boschi!
Ovvio che la soluzione è quella di civiltà, ma è altrettanto ovvio che quando la gente si ammassa la civiltà si prende qualche pausa di riflessione. Io abito vicino allo stadio olimpico a Roma e dopo una partita le vie attorno allo stadio sono terra di nessuno. Eppure allo stadio non ci vanno solo i facinorosi, la cui ultima preoccupazione è il decoro della città, ma donne, uomini e bambini assolutamente normali.

Capisco che è difficile trattare questi temi. Ma lo si può fare anche in maniera costruttiva. In questi giorni i boschi si riempiranno di gente, fino all‘insopportabile. Capisco perfettamente il disagio di una persona come Bocca di Lupo e di altri , che segue il bosco, giorno dopo giorno, o come lui stesso ha detto, anche nei mesi invernali o primaverili, che guarda e segue l’andamento delle muffe sottostanti e che trova funghi (giustamente) quando altri non li trovano.

Indichiamo genericamente le zone, senza per questo non rendere pubblico i vari ritrovamenti. è bello lo stesso. Io per esempio, come ho detto più volte, non bazzico le vostre zone, ma mi piace lo stesso leggere le cronache di Angiolo. Non mi interessa se li ha trovati 5 chilometri prima o dopo un tal posto. Fatevi le vostre esperienze. Annusate il bosco. Mettete le mani nella terra, per sentire l’umido anche quando non si vede e non si sente. Castagni, faggi, abeti… fatevi voi l’esperienza, che poi è la cosa più bella! Perché la vera sfida è capire come la natura funziona. E capirlo come o prima degl’altri è una cosa che ti riempie d‘orgoglio, e se abbiamo solo un giorno per andare a funghi.. pazienza! Non l’ha mica ordinato il medico che per forza li dobbiamo trovare!

Mi ammutolisco. Grazie per lo spazio, Angiolo. Un saluto

Mario

Iacopo ha detto...

Immaginavo che qualcuno avesse da ridire sulla mia domanda, io ho chiesto un consiglio solo per avere un'indicazione sulla quota da scegliere visto che ho poco tempo a disposizione e devo farmi svariati km per andare e tornare. Se volevo sapere le coordinate gps avrei domandato di quelle.
Grazie lo stesso.

Angiolo ha detto...

Ciao Mario e Ciao Boccadilupo!

Prima di tutto vorrei dire a Mario che mi dispiace se ci siamo un po' presi ma forse è accaduto perché tutti e due (tutti e tre) siamo troppo innamorati di quello che vediamo e sentiamo quando entriamo in un bosco, soprattutto se è il "nostro".
Io capisco il disagio che prova Luca quando si trova tra i piedi i lanzichenecchi.
Io scappo come un treno.
Non sopporto la gente vicino a me.
Lascio funghi, piagge e costoni.
Per me la giornata perfetta è tre funghi tre e incontrare zero persone.
Vanno bene anche 10 chili e duecento persone tra i cosiddetti, ma non è la stessa cosa.
A Luca vorrei anche dire che io ho sì una venerazione quasi tragica per i boschi che frequento da tempo (immemorabile?) ma mi affascina tantissimo anche esplorarne di nuovi.
Con le attese e le fantasie che ti attraversano la mente mentre (brutto proprio brutto) scopri poggiate, gole e forre.
Una sensazione da primo giorno della creazione del mondo, per cui se incontri qualcuno viene tutto rovinato irrimediabilmente.
Avanti ieri siamo tornati con Tomoko di là dalla Consuma (mi dispiace Dimitri ma ti devi accontentare di questo) e siamo andati avanti scavalcando il monte, nei nostri (prima erano solo miei ma ora mi piace tanto dividerli con lei) posti a sei-sette chilometri dalla macchina in un'abetina che si perde in una forra immensa.
Che si perdeva.
Perché è arrivato mister motosega e non c'è rimasto niente.
E rimasta, male, c'è anche Tomoko che la considerava una cosa meravigliosa e si è trovata davanti allo sfacelo della morte (dell'abetina).
Io mi sono incazzato come una bestia, lei stava per piangere.
Poi al seguito, come se non bastasse, è arrivato il porco di montagna, che per lui è una cuccagna, e ha grufato a distesa i pochi angoli che si erano salvati.
Concordo con Mario che è una questione di civiltà e se la gente questo non lo comprende sarà difficile farglielo intendere.
Lo so che il forestale non può seguirti ma se vuole ti vede da lontano.
Basta forse castigarne qualcuno, dei razzolatori irriducibili.
E a me tutti quelli che buttano all'aria i funghi, che entri in una poggiata dove ce n'erano diecimila e ne trovi novemilanovecento rovesciati, mi fanno rizzare i peli lungo la spina dorsale.
Come ai gatti inferociti.
Probabilmente mi diventano rossi anche gli occhi.
Ma devi digerire, a parte il fatto che quando ero un po' più giovane a qualcuno, dopo il primo lei si faccia i cazzì i suoi, gli è toccato scappare.
Ora mi sono calmato e scuoto la testa, mentre vado via, lontano.

Domattina si riparte e un cordiale saluti a tutti, cominciando da voi due.

Anonimo ha detto...

Cari.
concordo pienamente con le vostre osservazioni sui disastri ambientali!
Quest'anno come ho già avuto modo di segnalarvi le abetine intorno alla Casa alla Vento sono state deturpate dai tagliatori e tutti rami sono rimasti sparsi sul terreno.
Ma chi deve vigilare su questi scempi?
Saluti
Gigino

Unknown ha detto...

Allora il taglio del bosco è un'operazione colturale che va avanti da secoli, immagino sappiate che i boschi che vedete oggi sono stati impiantati e allevati nel corso degli anni, tutti! Il taglio del bosco è utile perchè rinnova anche il bosco stesso, gli abeti vanno reimpiantati oppure effettuare un diradamento per favorire la crescita da disseminazione. Le ramaglie, possono essere o allontanate dal bosco o lasciate nel bosco secondo quanto dice la legge, io le lascerei nel bosco a catastine perchè è sostanza organica che decomponendosi nel tempo apporta nuove sostanze nutritive al terreno revitalizzandolo.

Angiolo, la mia indole sarebbe farli scappare come hai detto te a questa gente, ma sono giovane e non vorrei beccarmi una denuncia perchè magari poi non riesco a contenermi ed esagero.

Comunque per chi cerca consigli, la mia esperienza in questi giorni e quello che mi sento di dire è di andare al faggio, nelle poggiate non esposte a sud (settimana prossima magari un giro perlustrativo e forse anche i funghi), io parlo per un'altezza di circa 1000 metri, poi ogni bosco si sa, ha vita propria. Nei posti che frequento gli abeti stanno buttando adesso timidamente, quindi per settimana prossima direi che la cosa potrebbe essere interessante, molto.

cordiali saluti a tutti e buon divertimento, soprattutto.

Ricky

brunella ha detto...

Buongiorno Angiolo e a tutti gli amici del Blog , finalmente siamo tutti daccordo e la pensiamo all'unisono sul comportamento nei nostri amati boschi indipendentemente se troviamo funghi o meno, pensate che io ieri uscita dal lavoro ore 13,30 mi son fatta in tutto 250Km solo per arrivare un pò nel bosco e tornare a casa con solo tre funghi ma serena e rilasata.Anche io ho visto lo scempio dei boschi tagliati....ma soprattutto delle persone incivili che razzolano e distruggono tutto.Angiolo mica per caso ieri ci siamo incrociati vicino alla vasca di Vallombrosa?

brunella ha detto...

P.S. ma cosa sono le "raccolte ovattate"?

Angiolo ha detto...

Ciao Brunella!

Non fare domande inopportune, visto che siamo tutti tranquilli.
No, ieri non ci siamo incrociati vicino alla vasca di Vallombrosa, dal momento che ero all'Abetone.
Quanto ai tre funghi, non preoccuparti, sei in buona compagnia (a cominciare da me).

Un cordiale saluto a te e a Tommasino.

Angiolo ha detto...

Rispondo a Riccardo che ci ha illustrato alcune lezioni di silvicoltura.
Le abetine sono state impiantate in massima parte dai monaci.
Avevano non solo la funzione di fornire legname per le travi e per le alberature delle navi, ma anche quella di formare un ambiente quanto mai austero e vicino a Colui che ha creato questo mondo.
I monaci controllavano, sterzavano, tagliavano le piante malate e avvicendavano, senza strappi o interventi clamorosi che sconvolgessero l'ambiente.
Ora invece si va avanti con il machete, anzi con la motosega (e la ruspa, per finire di spaccare tutto e fare il maggior danno possibile).
L'impostazione è totalmente diversa, non si può perdere tempo a fare in modo acconcio le cose e tutto deve svolgersi nel rispetto delle esigenze economiche di chi taglia per sfruttare il provento dell'abbattimento delle piante.
Siccome le abetine sono mature e la silvicoltura si è evoluta (in senso utilitaristico), si taglia tutto a raso e a ramengo il terreno, che viene scavato dalle ruote dei trattori per diverse decine di centimetri, gli animali (che vadano altrove, che ci stanno a fare lì?) e l'ambiente in generale.
Quanto poi a reimpiantare alcunché aspettano diversi anni in maniera che i costoni possano scivolare tranquillamente a valle.
Magari bloccando il deflusso delle acque dei torrenti e facezie varie.
Dopodiché, quando succede il disastro e immancabilmente prima o poi arriva, sbattono le lunghe ciglia alla Betty Boop e atteggiano la boccuccia a mo' di sedere di gallina proferendo la fatidica frase: Come è potuto accadere?
Nel caso che poi vada tutto bene, ci reimpiantano qualcosa sì, ma certamente non l'abete bianco che c'era, quello no.
E che diamine, si deve continuare a fare quello che è stato fatto per secoli? e la modernità?, e il diverso (che va tanto di moda; morte all'usuale, evviva tutto quello che lo contraddice)?
E che meglio di una bella piantata di Pseudotsuga douglasii?
Che non è autoctona, essendosi estinta in Europa al termine dell'ultima glaciazione, e quindi non ha né funghi simbionti né batteri o microorganismi collegati.
Tanto è vero che, mentre le sramature di Abies alba si decompongono nel giro di qualche anno, quelle del Pino di Douglas dopo trenta o quarant'anni sono ancora lì, immarcescibili.
E qui il difetto sta nel manico, cioè nelle norme del tubo che vigono e in chi le fa o dovrebbe farle rispettare, la Forestale che deve autorizzare e controllare le operazioni collegate.
Perchè, se tagli l'Abies alba, quello reimpianti.
Altrimenti non tagli neanche.
Questo è quello che dovrebbero imporre le autorità competenti e questo per me è la salvaguardia della natura e dell'ambiente.
Poi qua invece si fa di tutto, come sempre, purché sia quello che torna utile per chi ha i soldi e vuol fare quello che gli torna comodo.
Così ti ritrovi con l'ambiente degradato e dei boschi che non sono utili a nulla tranne che per tagliare legname.
Tanto varrebbe allora avere tutte pioppete, così ci potremmo fare la carta igienica.
Con i pioppi e con i loro manuali di silvicoltura.

Un cordiale saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Grazie Angiolo,
questo post è un must.
Una cosa è disboscare con un criterio programmato tutt'altra cosa radere al suolo il bosco per fare cassa e lasciare tutti i rami per terra che non riesce neanche a passare a piedi. Scusate se è poco.
Intanto se non viene giù il diluvio domani ho programmato un'uscita feriale"...!
A presto
Cordialmente Gigino

Angiolo ha detto...

Grazie a te Gigino!

Una cosa che ho omesso di scrivere è che lasciare tutta la ramaglia per terra significa mettere a disposizione una quantità non indifferente di combustibile per eventuali incendi (anche ad opera di malintenzionati).
D'accordo che è più difficile con il legname delle conifere, ma nel caso dei castagneti e soprattutto delle cerrete tutto quel materiale in decomposizione rappresenta un facilissimo innesco.
In bocca al lupo per domani.

Cordialmente.

Unknown ha detto...

Hora et labora, dicevano i monaci al tempo e loro lavoravano davvero tanto da quel poco che so.

Le abetine dell'abetone sono mature e sicuramente in grado di rinnovarsi autonomamente se venisse effettuato un diradamento anche se le piante mi sono apparse molto sane.
Mi trovo d'accordo con te sul fatto di tagliare e ripiantare la stessa pianta, che poi alla fine in vivaio forestale (vedi quello di Cerreta vicino a Camaldoli) una piantina di abete bianco (60 80 cm) costa pochissimo, 5 €. E l'abeti, come i pini che poverini cadono da se a un certo punto non hanno il potere di rinnovarsi attraverso l'emissione di polloni quindi o ce li pianti o lasci al seme e la selezione di madre natura il compito di riformare un bosco. Di conseguenza i nostri amati funghi simbionti, che non lavoreranno piu per la pianta (oramai morta) e la pianta non lavorerà per i funghi, che appunto non potranno nascere. I funghi saprofiti invece, faranno ciò per cui esistono a questo mondo, cioè decomporre la sostanza organica morta.

Settimana prossima torna l'acqua e di conseguenza un'altra buttata (se tutto va) di funghi. Mi trovo d'accordo con bocca di lupo sul fatto che questi funghi sono quelli dell'acquata precedente a domenica, ma è anche vero (penso) che senza quest'acqua la buttata non sarebbe stata forte cosi.

Ps Angiolo hai una mail..

Un saluto a tutti,

Ricky

Angiolo ha detto...

Ciao Riccardo.

Scusa se ribatto.
E' vero che le abetine del Boscolungo sarebbero in grado di rinnovarsi autonomamente nel caso di un "diradamento".
Ma è proprio questo il problema.
Perché se prendi l'intero costone di una montagna, come fanno qua in Casentino, lo tagli a raso e poi passi in su e in giù con i trattori (e tronchi al seguito) sconvolgendo a tappeto il terreno per almeno mezzo metro di profondità, non si rinnova un bel niente.
Gli abeti bianchi ce li devi ripiantare.
Cosa che regolarmente si guardano bene dal fare.
Quindi, quando promulgano le leggi sulla raccolta dei funghi "per la salvaguardia dell'ambiente etc. etc." per cui non devi prenderne troppi e comunque non troppo piccoli, in realtà cosa ci vogliono dire?
Che ci considerano dei babbei?

Cordialmente.

brunella ha detto...

Ciao Angiolo, stamattina sono riuscita a fare un'uscita ed ho superato me stessa zero funghi soltanto un pò di mazze di tamburo, tutti dicono di questa gran buttata ma si vede che io non sono più capace di trovare funghi anche se ho visto gente che ne prendeva qualche d'uno da arresto per quanto era piccolo mi rifarò con il mio Tommasino in attesa di tempi migliori, saluti

Angiolo ha detto...

Ciao Brunella!

Non te la prendere.
Non sei la sola a non aver visto tutta questa gran nascita.

Un cordiale saluto, anche a Giuliano (Giuliano, vero?) e naturalmente a Tommasino.

Anonimo ha detto...

Buonasera Angiolo,
finalmente sono riuscito a fare il cesto!
Partenza da Firenze ore 5,00 verso montagna pistoiese con pioggerellina fino a Prato e con lunga teoria di auto sulle Piastre e rallentamenti per lavori stradali.
Poi tutti spariti, poca gente incontrata nel bosco, quota 1.000 - 1.200 ambiente faggio con qualche abete.
Sette ore di cammino in bosco impegnativo con tantissima costanza e applicazione ma come puoi immaginare è una dolce goduria risentire dopo tanto tempo il nastro del cesto lavorare...la spalla.
E ora largo al ciclone Penelope...e dopo se son rose fioriranno!
Cordialmente Gigino

Unknown ha detto...

Ciao Angiolo,

l'unico modo sarebbe l'esbosco con l'elicottero, anche se come si può immaginare il costo sarebbe esorbitante, e per dei poveri abeti al giorno d'oggi non si spendono tutti quei soldi, purtroppo!

Per Brunella e Angiolo, secondo me la buttata c'è stata e anche forte, perlomeno io mi ritengo piu che soddisfatto, non sto a dire numeri sulle quantità e le tempistiche, ma se volete, ho anche foto.

Cordialmente,

Ricky

dimitri ha detto...

Ciao Angiolo e a tutti quelli del blog oggi insieme a foglie nel vento siamo andati alla consuma per nostra sfortuna nel pomeriggio arrivati alle 2
anche se a me non piace andare tardi nel bosco.
Speravo di trovarne molti ma invece sono appena arrivato ad 1,5KG e in molti alberi me li avevano presi il mattino.
Mi sa che i giorni buoni erano i primi della settimana,poi è arrivata troppe persone,la voce si deve esser santa,pensa che alle 6del pomeriggio qualcuno era sempre nel bosco,anche se si vedeva poco o nulla.
Adesso aspettiamo i cadtagni di montemignaio e poggio alla croce.
Funghi comunque non molto grossi in abete meglio al faggio.
A ho una chicca per BOCCADILUPO visto che ama tantissimo il bosco e il rispetto che tutti dovremo avere per esso,lo scorso anno zona pian di novello abetone ho visto persone nei faggi cercare funghi con il rastrello,non volevo credere a quello che vedevo.
un saluto a tutti.

dimitri ha detto...

Scusa Angiolo ma ti volevo chiedere una cosa,oggi ho visto una quantità impressionante di ditola gialla ,volevo sapere è quella buona da mangiare o no,poi nel post precedente non mi ricordavo il posto quando dici che vai alla consuma è il Guardo.
Per Riccardo Monti dico che se sei stato in zona Consuma Valombrosa complimenti se ne hai trovati tanti se invece sei stato all Abetone o dintorni in molti sono usciti dal bosco col paniere pieno
Brunella credo che sia stata in prato magno e Angiolo casentino ,e li è un altra cosa.
Comunque dove sei stato sei stato sono contento per te.
DI NUOVO UN SALUTO A TUTTI

Angiolo ha detto...

Buongiorno ragazzi!

A Riccardo vorrei dire che sono d'accordo.
Però aggiungo che è inutile fare leggi e quant'altro e poi distruggere tutto.
Perché in fondo è così.
Voi non fate niente ché noi facciamo (o lasciamo fare, e io vorrei sapere perché) quello che ci pare.
Quanto alla questione dei funghi, ci sarà stata anche una grande buttata ma io ho girato parecchio e di cacciate soddisfacenti ne ho fatte solo un paio.
Non solo, tutti quelli che ho incontrato nel bosco, e anche dei miei amici che sono degli accaniti fungaioli e con cui parlo spesso, hanno trovato poco.
Qua nel blog invece alcuni li hanno trovati.
Forse semplicemente, perché come si è sempre detto, le condizioni del bosco e del clima non sono uniformi e, se in una particolare zona si è verificata una situazione particolarmente adatta, non è detto che nelle altre sia accaduto altrettanto.
Però non credo che si possa dire che per ora c'è stata un gran fungata.
Quando questo accade li trovano tutti e invece non è proprio andata così.
Anche all'Abetone, caro Dimitri, forse li avranno trovati nella gola del Sestaione (Pian di Novello, Campolino, Lago Nero, etc.) perché in Secchia ho visto parecchi panieri vuoti e il mio per riempirlo ho dovuto sudare le sette proverbiali camicie e perché conosco il terreno come le mie tasche.
Quindi a chi è andata bene congratulazioni, a me e tutti agli altri sarà per la prossima volta.
Sperando che ci sia.

Un cordiale saluto.

Unknown ha detto...

Io al momento giro solo l'Appennino Pistoiese e poche zone di esso, quindi non posso conoscere zone esterne o distanti decine di km. All'interno dell'appennino stesso talvolta il clima è variegato, come ha detto anche Angiolo non è uniforme vuoi per esposizione o, anche microclimi particolari (vedi valli particolari o chiuse), di conseguenza anche il terreno, che subisce l'azione di ciò che avviene esternamente.

Una cosa c'è da dirla, il faggio ha dato bene ad ora, ma adesso sarà il momento dell'abete in tutta la sua forza.

Un saluto,

Ricky

Angiolo ha detto...

Ciao Dimitri.

Dovrebbe essere la Ramaria flava che è commestibile.
C'è da dire però che tutte le Ramarie in età avanzata diventano un po' tossiche, secondo i testi.
La stessa storia degli alimenti non più freschi o marcescenti.
Come ci sono diverse specie di "Ditole" tossiche anche da giovani.
Come c'è tanta gente che conosco io che non fa distinzioni.
Le butta tutte in balla e le mangia tutte e non gli è mai successo niente (finora).
Riccardo ha ragione
Da lui c'è stata una bella nascita.
Da lui, però.
Fuorviante continuate a parlarne come se fosse un assoluto.
D'accordo che è sottinteso ma comunque non suona bene.
Anche perché ci sono le annate, l'ha detto lui, in cui si trovano tre funghi.

Cordialmente.