domenica 8 maggio 2016

Come da previsioni.

Buongiorno!

Questa mattina ho fatto un'uscita improvvisa arruolando a forza il botolo recalcitrante.
Siamo partiti tardi per cui ho tralasciato la parte bassa verso Borselli, ormai fuori gioco, e sono andato direttamente in Consuma.
In qua e in là c'era qualche macchina e più tardi ho visto un cercatore che usciva da un sodo con una borsina ciondolante.
Io, come sempre, ho lasciato la piaggia a quelli bravi coi guantoni e i pantaloni da trekking e sono andato dentro il bosco.
A rivisitare le mie vecchie fungaie, trascurate e molto malmesse.
Per caduta alberi con conseguente nascita di rovi alti anche più di due metri che impediscono l'accesso a molti posti ed afflusso esagerato di cinghiali che massacrano i posti liberi dalla macchia (mi sembra giusto).
E non è andata male perché ho fatto una mezza panierata di bei Prugnoli.
Tutta roba di nascita.
Poi, come da piani fatti a tavolino, sono andato a esplorare diverse fondate che mi hanno sempre tirato l'occhio.
E che non mi hanno mostrato un minimo segno di qualcosa, neanche l'avessero fatto volutamente (penso proprio di sì).
Ho trovato solo un paio di fungaie nuove (ma minime, la seconda addirittura con un solo fungo) in prossimità stretta di quelle che già conosco da tempo.
Ma più giù, lungo i fossi e girando i costoni ammacchiati, nessun segno di vita.
Dispettosi questi funghi.
Chissà come andrà la prossima esplorazione.
Ma ormai per quello che mi concerne siamo allo stendere e tutto è rimandato al 2017.

Ecco le foto scattate stamani:


 
Quasi tutti sotto Douglas.




Qualcuno mosso dagli animali.







Anche sotto pino nero.






E qualcuno nel ciarpame.






Ieri sera è piovuto di nuovo e le previsioni danno pioggia nei prossimi giorni.
La prossima uscita, se viene un po' di caldo, potrebbe essere a Porcini.
Almeno si spera, anche se penso che ci vorrà ancora una decina di giorni almeno.
Comunque, nel caso che qualcuno possa essere interessato, segnalo che su Webcamappennino è stata pubblicata stamani la scheda relativa ai Boleti della Sezione Edules, i Porcini appunto.


 Buon pomeriggio a tutti!










13 commenti:

Mario ha detto...

Ciao Angiolo.
Belle le foto dei funghi di San Giorgio tra gli aghi dei pini, Douglas compreso!
Sono ambienti che non frequento mai,ma di certo molto più puliti e rilassanti, sia per gli occhi che per le mani, di altri habitats per me abituali, dove biancospini, prunus e quant'altro di più intricato e spinoso possa esserci la fanno da padroni.
Vero, da lontano l'Entoloma Sepium può ingannare, come scrivevo prima, ma una volta preso in mano, anche un cieco vedrebbe che qualcosa non torna :-)
E poi hai ragione! Frequentare certi posticini a noi familiari e trovarci meno di niente ti lascia sempre un po' d'amaro in bocca. Ma ultimamente, almeno a me, capita sempre più spesso, specialmente durante la stagione "porcinesca", ormai alle porte. E questo è anche sicuramente da imputare alle strambe stagioni che si stanno susseguendo in questi ultimi anni. Saluti.

Angiolo ha detto...

Ciao Mario!

I Douglas e i Prugnoli e tutto quello che io ho perso e tu non hai avuto occasione di vedere.
Circa quaranta di anni fa.
Pomeriggio di una seconda quindicina di maggio. Tempo nuvoloso e caldo.
Naturalmente sono a Prugnoli (allora le stagioni erano tutte più indietro e in Consuma li trovavi talvolta ancora agli inizi di luglio (LU-GLI-O).
Sono stato nel paleo sotto il Passo e non ho trovato niente o poco, come al solito.
E' piuttosto tardi, quasi le 18, e poi è molto nuvoloso e sta quasi facendo buio.
Mi sposto in giù, verso Caiano, mi fermo e scendo.
Qualcosa in cielo attira la mia attenzione.
Guardo meglio e vedo due cornacchie che si avvicendano in picchiate e svirgolamenti all'ultimo minuto a ridosso di un uccello molto più grande che le accoglie rivoltandosi sul dorso e protendendo in avanti le zampe munite di artigli.
E' la solita eterna lotta per il territorio che talvolta ci fanno vedere in tv, tra corvidi e rapaci, quella che vedo è una poiana molto grossa, probabilmente una femmina.
Arrivano dal Gualdo e li guardo passare finché scompaiono in lontananza verso Montemignaio e il Pratomagno, intenti in quella specie di rituale ripetitivo.
Quando mi riprendo da questo spettacolo, chiamiamolo così, scendo dal balzo ed entro nei Douglas.
E nel buio del fitto dei Douglas giovani vedo tutto giallo!
Da tutte le parti per centinaia di metri, Prugnoli in lunghe teorie, piccoli, medi e grossi.
Una fungaia attaccata all'altra e alla via così.
Riempio il paniere, riempio un paio di borse, ne raccatto un altro po' avvolgendoli nella giacca con le maniche annodate.
Poi smetto, tornerò il giorno dopo con il mio compagno di allora (se ne è andato nel 2008, purtroppo) e riempiamo il baule della 128 fino all'orlo.
Per tre o quattro anni abbiamo continuato a portarli via con il camioncino.
Poi i Douglas crescendo devono aver fatto mutare la situazione perché piano piano i Prugnoli sono pressoché spariti.
C'è stato anche il fatto che molti Douglas sono seccati ed hanno dato di balta, che sono arrivati i cinghiali e dopo di loro quelli a due zampe.
Il terreno è diventato impraticabile perché, come sai, i Douglas non fanno parte della nostra dendroflora e quindi non hanno batteri o funghi simbionti per cui il legname, rami secchi e tutto il resto rimane in terra per decenni prima di sparire.
E quindi il pulito non esiste più.
Ora ci vado come stamattina, a fine stagione, a rivisitare le settecento chiese che sono diventate due o tre e trovo un paio di chili di funghi, quando va bene (molto di rado) e perché so dove sono rintanate le poche fungaie ancora attive (chissà per quanto ancora).
Grandi ricordi e un po' di malinconia.

Un cordiale saluto a te e a tutti i Lettori.

Roberto ha detto...

Buongiorno e complimenti per il raccolto, i funghi sono proprio belli freschi! Forse da adesso inizia il periodo buono per trovare nuove prugnolaie (che è sempre fatica)...
Avrei una domanda sulla nascita dei prugnoli: hai mai trovato fungaie ormai ritenute quasi estinte che in anni buoni riprendono vigore ed "esplodono" di nascite? Oppure secondo la tua esperienza le nascite sono più lineari, cioè quando una fungaia decade ormai è da (quasi) dimenticare?
Saluti e buone raccolte
Roberto

Angiolo ha detto...

Ciao Roberto!

Buona la seconda, secondo (scusami la ripetizione) me.
Io ho ritrovato a volte vecchie fungaie che ne facevano tanti, poi dimenticate per il motivo opposto, e poi riesumate ma senza fare pazzie, anzi.
Vero che ora si possono trovare Prugnolaie nuove, ma bisogna avere voglia di fare esplorazioni.
Ed io, come successo ieri, tutte le volte che ci provo ci rimango male.

Un cordiale saluto.

massimo ha detto...

Buongiorno Angiolo, ieri sera sono tornato da una breve vacanza in Umbria, e questa mattina ho ripreso le mie abitudini e stò guardando il tuo blog, vedo con piacere che i tuoi ritrovamenti sono stati buoni anche in quest'ultima settimana, visto le previsioni meteo, vedrò se posso scapparci oggi a vedere se ne trovo qualcuno, (se gli hai lasciati un pò anche a noi poveri mortali) e provare ad allargarsi per nuove fungaie.....ho letto con molto piacere la tua scheda sui porcini nel sito web dell'appennino, ritornando al tuo blog ho letto come al solito il tuo post e le risposte che dai ai lettori del tuo blog, e la sensazione che ho avuto, è stata quella, che come dici tu diversi anni fà deve essere stato una bellezza infinita andare a cercare funghi, da parte mia c'è solo il rammarico di non avere iniziato prima a coltivare questa passione, visto che l'età me lo avrebbe permesso, ma praticavo un'altra passione che era la caccia, comunque leggendo i tuoi racconti anche se in parte, ma si rivivono un pò di emozioni, anche se non si sono provate all'epoca, complimenti per tutto, e grazie.

Angiolo ha detto...

Bentornato Massimo!

E grazie per il tuo apprezzamento.
Sai, invecchiando, si comincia a sentire il peso dei ricordi.
Che poi forse un peso non è, anche se fa un po' malinconia.
La caccia.
Io non sono mai stato cacciatore.
Però da piccolo, a Novara, andavo con mio padre.
Che lui sì, era un cacciatore.
E accanito.
Di quelli che, all'epoca se lo potevano permettere, sentenziando: a questo non gli sparo perché è troppo facile.
Adesso tutti (forse però esagero), molti sparano a tutto.
Quando gli riesce, perché la selvaggina scarseggia (almeno alcune specie) e i cacciatori sono stati trasformati in contabili che devono tenere il libro mastro.
Di quell'epoca favolosa mi è rimasto solo il suo fucile, un damascato, una doppietta, chiusa nell'armadio da sessant'anni (e regolarmente denunciata).
Vabbè, tout passe, tout casse, tout lasse (adagio che comincia ad innervosirmi, lo sto ripetendo un po' troppo spesso; eppoi c'è quel maledetto "et tout se remplace"; moi aussi?).

Un cordialissimo saluto.

massimo ha detto...

Andavo a caccia con mio padre, un signor cacciatore, come si suol dire e anche a me rimasta la sua doppietta una Beretta molto bella, praticavamo la caccia alla lepre con i cani e avevamo cani molto bravi, tantè vero che l'unica cosa che mi manca della caccia sono i cani ed il loro lavoro di ricerca e scovamento della selvaggina, ma come dici tu tutto passa, per fortuna rimangono i ricordi a riempirci l'anima e talvolta anche gli occhi, comunque pensiamo a quante cose possiamo ancora fare e "tiremmo innanzi".

PS: se vuoi non pubblicarlo questo commento, per me era l'unico modo di rispondere al tuo e l'ho fatto con piacere.

Anonimo ha detto...

angiolo il secondo commento è qualcosa di straordinario.
se ti va, specialmente quando scarseggia il primario argomento di discussione deliziaci con questi lampi di un qualcosa che fu e che tu sai trasmettere come se potessimo averli vissuti pure noi.
non è la prima volta che provo questa sensazione nei tuoi racconti aneddotici ed è una cosa incredibilmente piacevole: malinconica ai limiti dello struggente, ma che riempie il cuore.
rara capacità di raccontare qualcosa di antico ma come se fosse eterno, come quando nei tempi passati questo novellare si tramandava di generazione in generazione maturando col tempo in vocaboli e in sfumature.
cordialmente
franco

Angiolo ha detto...

Ciao Franco!

Ti ringrazio per le belle parole.
Invecchare è strano.
Ma è proprio vero, fa tornare un po' bambini.
Forse perché il passato ha sempre qualcosa di magico, anche se magari non lo aveva quando era "il presente".
E forse è così intrigante soltanto nella nostra mente perché è l'unica traccia che ci rimane di quello che siamo stati.
Inoltre può darsi (più che probabile) che io sia un po' troppo lamentoso.
Fin da ragazzo sono stato affascinato da tutto quello che ormai se n'era andato e più non avrebbe potuto tornare.
Un difetto caratteriale sicuramente.
Che però mi ha aiutato a venir fuori, sembra un controsenso, da momenti di vita veramente difficili.

Un saluto.

Mario ha detto...

Angiolo, grazie davvero per il tuo racconto.
Come dici te, non ho mai mai visto niente di simile e, molto probabilmente mai mi capiterà, ma leggere ciò che hai scritto mi ha fatto essere lì per un momento, sotto i "tuoi" Douglas e tanto mi è bastato. Si tratta di emozioni incredibili che resteranno per sempre con te e che, fortunatamente, mai vivrò, perchè, permettimi una battuta, se ciò dovesse accadere, ci resterei letteralmente secco, in quanto il mio sensibile cuore da fungaiolo non reggerebbe ad un urto simile e probabilmente finirei pasto di quei cinghiali di cui sopra. :-)
Ho assistito proprio pochi giorni fa ad uno di questi inseguimenti aerei tra corvidi e poiana di cui parlavi nel tuo commento. Per una manciata di secondi ne sono stato completamente rapito , senza pensare più a dove fossi ed al fatto che, pochi metri più avanti, una prugnolaia fosse lì, forse ad aspettarmi, pronta a donarmi qualche frutto della sua prodigalità.
Grazie ancora. E se posso, ti rinnovo l'invito a scrivere quel libro sulla tua vita da fungaiolo di cui avevamo già parlato. Faresti un grande regalo a tante persone. Ciao a tutti.
Mario

paolo cozzi ha detto...

Ciao Angiolo sono quel Paolo che ultimamente ti ha contattato per mail,ho letto l'articolo che hai scritto su Webcamappennino relativo ai porcini:FAVOLOSO (da manuale) e come per gli abeti penso che per uno che voglia sapere qualcosa su come cercare e riconoscere/conoscere i porcini sia molto difficile trovare qualcosa di più valido ed esplicativo. Dai precedenti commenti vedo che ,come me, sono molti quelli che sono passati da una gioventù da cacciatori ad una età matura da fungaioli. Senza rinnegare niente di questo mio passato ora sono convinto che andare per boschi a cercare funghi sia molto meglio che non andarci a sparare agli animali.
Mi unisco al coro di quelli che hanno apprezzato il tuo racconto su esperienze passate e sarebbe un piacere leggerti ancora in questo senso,magari potresti rivelarti un novello Ernest Hemingway.

Saluti

Paolo

Angiolo ha detto...

Ciao Paolo!

Sempre felice di fornire informazioni e riferire delle mie esperienze (si fa per dire) a chi me le chiede.
Ti ringrazio anche per l'Ernest Hemingway ma, se mi mettessi a scrivere sul serio, forse sarebbe più facile che venisse fuori qualcosa alla "Pierino alla riscossa".
Sai, io sono nato a Firenze, in Santa Croce e fino a che non (che c'entrerà poi questo "non", ancora NON l'ho capito) ho lasciato la Bellissima, ho vissuto in San Frediano.
Cacciatori che diventano fungaioli.
Credo che sia la naturale evoluzione dell'uomo, dal servatico al rinservatichito.
Come ho scritto pochi giorni fa, io ho la doppietta di mio padre chiusa nell'armadio da quando è morto, nel '56.
Però capisco anche che ci sia chi vorrebbe continuare a cacciare ma non ci riesce più, tra leggi, leggine, permessi vari, pagamenti mostruosi e restrizioni di tutti i tipi.
Tipo Paperino che mette la minuzzola di pane sulla formica, poi la ciliegia, poi il melone, poi l'anguria e così via.
Solo che a Paperino gli fa a finire a schifìo, mentre a noi ci fanno il mazzo.
Comunque resto sempre dell'idea, anche se mi dispiace uccidere gli animali tanto è vero che lascio in pace pure le vipere, che una bella sfoltita al parco ungulati andrebbe data tout-de-suite.
Alla faccia di quelli che non ne capiscono niente, di natura intendo.

Un saluto.

paolo cozzi ha detto...

Riguardo alla necessità di ridimensionare di molto gli ungulati sono pienamente d'accordo con te e non mi dilungo sui motivi che sono i tanti che spesso esponi e che sono dettati dalla ragione. Quando andavo a caccia io come già detto ero giovane:ho iniziato a 16 anni e come spesso accade in gioventù sei più attratto dalla competizione che non dalla contemplazione dalla voglia di vincere che non di partecipare. Allora la caccia era quella al fagiano e alla lepre oppure quella al "passo" dove si sparava a volo ai migratori; era un periodo di cambiamento che vedeva il passaggio da una caccia fatta da un numero limitato di persone che per la maggior parte era rispettosa dell'ambiente e dell'animale a quella di massa che faceva della caccia una moda e che vedeva partecipare persone smaniose di portare a casa il trofeo e sparare a tutto quello che era a tiro e non; quando io ho smesso oltre che per il fatto che si rischiava meno a fare una rapina in banca che ad andare a caccia ( vedi il limite delle "prede" i vari tesserini regionali il divieto di parcheggio sulle strade vicinali ....) non riuscivo più a sopportare la massa di persone che si trovavano in giro vestite di rosso giallo e blu che sparavano fuori tiro e quindi ferivano gli animali e li costringevano ad una atroce agonia senza nemmeno poterli recuperare una situazione molto simile a quella che descrivi nel tuo articolo riguardo a cercatori di funghi che raspano il terreno e vanno in giro con buste e bustarelle e lordano di immondizia dove passano. Oggi non tornerei più a caccia non perchè non ritenga giusta e fattibile quella agli ungulati ma perchè non sopporterei più guardare gli occhi di un animale ferito a cui avessi sparato. Molto meno cruento e bello sbarbare un bel porcino !! Salutoni

Paolo